sabato 17 dicembre 2022

La musica

 racconto qui, molto dettagliatamente quando la mia famiglia incontrò la 🎧 musica 🎵 musica 🎶. 

Era l’inverno 1977/78. Un triste episodio aveva segnato la mia vita e quella di Silvano: perdemmo il terzo bimbo, di cui non sapevamo il futuro arrivo, e con lui la possibilità di  poterne avere altri. Lascio all’immaginazione il dolore che questo produsse in me, ma poi dovetti convenire che due e bellissimi, già li avevamo. 

Tutto questo, così intenso? e la musica? 

Ebbene sì. Quando potei riprendere la scuola, ebbi una supplenza in seconda elementare nel distaccamento di Vecchiazzano dalle suore, sì, dove già nell’inverno 68/69 feci il doposcuola.

Era mio collega Stefano Bordiglioni, che di lì a poco divenne famoso per le sue favole per bambini.
Insegnava a suonare il flauto alla sua classe e in quei momenti unificavamo le due seconde e beneficiavano dei suoi insegnamenti prima io che imparai e tutti gli scolari.
Suonavamo Haidi, imparando a cantarla con i nomi delle note: SOL, MI, SOL, MI
SOL SOL FA SOL MI FA MI RE
FA RE FA RE
SI SÌ SÌ ecc
Come arrivai a casa coinvolsi Marco che imparò immediatamente.
Il nonno Ferdinando, appena lo seppe, ne rimase entusiasta: né Roberto né Raffaello avevano seguito il suo desiderio, da buon musicista qual era -clarinetto e violino furono i suoi strumenti-
Ci propose di pagare lui il Liceo musicale con un obbligo: lo strumento doveva essere il violino.
E così l’inverno successivo Marco, a soli sette anni, cominciò a frequentare tale scuola con un “mezzo violino”   Prosegui pazientemente la scuola fino a che arrivò l’obbligo di pianoforte complementare ed il nonno, a metà con noi, glielo regaló.
Si fa grande Massimo e non manchiamo di dare anche a lui la stessa opportunità.
Aveva le idee chiare: voleva imparare a suonare il Basso, strumento che non è fra i classici, perciò lo iscrivemmo per il test di entrata al corso di Contrabbasso. All’esame il professor Fiorentini Senior venne in corridoio da noi elogiando la grande musicalità di Massimo ma non l’adeguatezza allo strumento, troppo grande per lui. Convenimmo che lo passassero alla scuola di violoncello. Fu così che anche lui intraprese questi studi. Venne il momento di comprare il violoncello che costò 2 milioni e mezzo. Il suo insegnante era uno dei tanti Zanca.
Nel frattempo Marco si diploma in solfeggio al Conservatorio di Ravenna alla fine della terza media. ( in quell’occasione comprammo il primo criceto che chiamammo Marco)
Ed ecco come la musica è stata vissuta in maniera diametralmente diversa da Marco e da Massimo.
Marco di lì a poco mi prese da parte e mi informó che voleva chiudere con la musica, perché voleva andare al liceo e andare bene.
Di lì a qualche anno, Massimo iniziava a frequentare il terzo anno dell’Istituto Aeronautico, scelta da lui, in cui aveva superato tutti i test attitudinali e fisici, era novembre 1990 e mi disse che voleva lasciare la scuola.
Provai a persuaderlo a finire le scuole e dedicarsi poi alla musica ma alla sua obiezione: ”mi puoi anche obbligare, ma sappi che nella mia testa io ho la mia Musica”, mi arresi. Aveva un buonissimo profitto a scuola perché stava attento in classe, perciò.....
E fu così che la spuntò al punto che la notte precedente il suo compleanno fece il suo primo concerto con un gruppo di trentacinquenni Andrea Torre a capo di tutto.
Ed il giorno successivo nel giorno del 16mo compleanno di Massimo il nonno ci lasciava.


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