sabato 18 novembre 2023

1-TEMA: L'educazione integrale

Tema 1: l'educazione integrale


Uno studio pedagogico più approfondito su basi spiritualistiche e psicologiche, ha permesso di porre il fanciullo al centro del fatto educativo, valorizzando tutte le sue possibilità, assai meglio che in passato.

 Il fanciullo con l'aiuto di tutto ciò che lo circonda può e deve formarsi in vista del suo divenire uomo, ma deve formarsi applicando le sue facoltà, volontà, intelligenza, fantasia, sentimento, energie fisiche che sono ritenute mezzi validi allo scopo della psicologia moderna.

 La maggior parte del compito educativo viene affidata all'educando, in modo che egli non sia solo il fine, ma anche il realizzatore della formazione di se stesso, nel quadro di una educazione integrale.

 Il compito dell'educatore non è meno nobile che nelle passate forme educative: egli dovrà aiutare, intensificare, integrare, indirizzare il processo educativo di auto formazione tendente a sviluppare nel fanciullo tutte le facoltà in modo che nessuna resti inattiva o inespressa, ma addirittura si esaltino e collaborino armonicamente.

 Si pone al maestro il dovere di conoscere la natura psicologica del fanciullo in generale e l'esperienza di ciascun alunno direttamente o attraverso lo studio dell'ambiente, nel quale il bambino ha primamente  e per riservargli un trattamento differenziato.

 Si impone al maestro come dovere massimo di svilupparele sue facoltà, ricevendone un'influenza che non può essere trascurata da chiunque voglia intervenire nella sua vita, per influenzarne il corso. Si porrà al maestro il dovere di conoscere il grado di efficienza delle facoltà del fanciullo per vaqlorizzarle appieno e per adeguare ad essi i concreti piani di lavoro

 Ma anche per tenere conto dei limiti oltre i quali non è lecito andare ( per non forzare le reali possibilità ) e non è redditizio andare.

 Conoscenza diretta del fanciulloe del suo ambiente( ma altrimenti rinviare il bambino ad una commissione psicopedagogica che lascerà un referto frutto di un esame ponderato)

 Serve per conoscere meglio il suo ragazzo e per riservargli un trattamento differenziato.

 Si impone al maestro come dovere massimo di sviluppare tutte le particolari tendenze, gusti, estri che il fanciullo manifesta per determinate attività, per poi attivizzarlo ove non ha gusti particolaried uguale entusiasmo.

 Il maestro deve mettere in evidenza tutti gli aspetti della personalità del fanciullo.

questi principi enunciati sul valore della educazione integrale, vale anche per i minorati.

 L'educazione integrale in definitiva si esprime in una organica attivazione dell'individuo, Il processo di auto formazione avviene attraverso la valorizzazione delle facoltà di ordine fisico e spiritualein tal modo il fanciullo, oltre ad avere il piacere di far qualcuna in forma autonoma, acquista il gusto difare da sècome vogliono i programmi, prendendo personalmente delle iniziative, facendo progettied eseguendo secondo le proprie capacità ed estro.

 Educato al libero esercizio delle sue facoltà anche in segiuto egli potrà risolvere da solo i problemi che la vita gli porrà, non le nozioniquindi, ma l'acquisto delle capacità è la maggiore conquista che egli possa conseguire nelle scuole.

L'educazione integrale utilizza gli interessi di ogni genere  che l'ambiente o la scuola o la esperienza personale possono suscitare nel fanciullo. L'osservazione, la riflessione, l'espressione vengono stimolate e maturate nel fanciullo, promuovendo in lui lo studio più approfondito dell'ambiente e della natura partendo dai suoi interessi immediati, che sono già legati all'ambiente. Il concettodi educazione integrale va ovviamente riferito a ciasun alunno quindi comporta l'individualizzazione dell'educazione.

 L'educazione integrale di un tardivosarà quella che le sue capacità gli permettono pertanto i programmi ministeriali che già sono per definizione indicattivi e adattabiliai casi concreti, vanno ulteriormente semplificati e adeguati alle esigenze degli alunni che per ragioni svariate non possono seguire la norma.

 Con tutti gli alunnie con i minorati in particolare sono sconsigliati i bruschi interventi che invece di valorizzare le facoltà e assecondarle per trarne il massimo rendimento, scoraggiano e sgomentano.

 Ed. integrale è anche coscienza di sè e del proprio valore umano. La dignità del fanciullo come tale qualunque sia la forza e l'esercizio delle sue facoltà deve essere rispettata non solo dall'insegnante ma anche dallo stesso educando.

 Agisci in modo che l'uomo non sia mai il mezzo, ma il fine del tuo operare (Kant) mai il mezzo per realizzare i tuoi piani didattici.

 Intervenire su di lui  con garbo, facendo appello alle facoltà superiori dell'uomo: intelligenza, volontà, moralità, escludendo i mezzi di punizione che oltre ad essere inefficaci, umiliano.

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