giovedì 8 febbraio 2024

metodologie ideate da me 3: scoperta delle simmetrie del nostro corpo

Il mio lavoro continua con alcuni  giochi finalizzati alla scoperta diella simmetria in alcune parti del nostro corpo




 

metodologie ideate da me 2: scoprire la simmetria

 lavoro- gioco realizzato in una scuola materna




metodologie ideate da me 1: conquista dell'orientamento nello spazio



 nel corso della mia vita da insegnante, mi sono trovata a amettere a punto delle metodologie innovative e personali, perchè ideate da me.

La prima che qui documento portando la mia presentazione ad un aggiornamento datato 1981, seguito a Forlì, organizzato dall'Ispettorato scolastico







 

lunedì 11 dicembre 2023

4- Tema: I centri d'interesse

Tema 4: I centri d'interesse.


 L'educazione indirizza le capacità dell'alunno a concrete mete, che sono l'una il gradino dell'altra. L'educazione si svolge per una serie di atti educativi che, nel vivo del rapporto maestro-scolaro, si configurano in lezioni.

  L'educazione culturale si concretizza in modo particolare nell'insegnamento linguistico che secondo i dettami della pedagogia moderna, si fa più efficacemente per centro d'interesse di ogni ordine del fanciullo. Nelle scuole del recente passato, il motivo della lezione veniva dedotto meccanicamente dai programmi, era predeterminato dal maestro nei suoi piani di lavoro e raramente corrispondeva ad un interesse attuale del fanciullo o riusciva a ridestare in lui risonanze se egli non aveva già avuto modo, in famiglia, nell'ambiente, fra i libri, di coltivare e avviare a soluzione il medesimo problema culturale.

  Nelle lezioni della scuola del passato mancava la vivezza e l'efficacia propria del centro di interesse, mancava la partecipazione costante del fanciullo e la sua personale attività di ricerca scoperta, ecc....Il maestro parlava e al fanciullo restava il compito di riferire e assimilare.

Che cosa si intende per centri d'interesse?

  Intendiamo un soggetto di studio, un tema come sviluppo organico e graduale attorno al quale si applicano le forze intellettuali morali e fisiche del maestro e dell'alunno. Centro di interesse è un lavoro attorno ad un soggetto di studio, approfondito da tutti i possibili punti di vista del fanciullo. Il centro d'interesse abolisce o supera il concetto di materia come campi indipendenti e non in comunicativa tra loro. Tutto puo divenire centro di interesse secondo le capacità di vedere e di sentire, di chi lo pone. Lo studio per centri di interesse è il migliore e il più efficace perchè ci dà il senso della continuità di applicazione della mente, della maturità di critica e di giusizio raggiunta dalla capacità di penetra<ione del fanciullo, della mobilità, della elasticità e della ricchezza dei punti di vista. Lo svolgimento dei centri d'interesse è indicato specialmente nelle classi del 2° Ciclo, perché la mente è più matura e può applicarsi, sotto la guida del mestro, ad uno studio organico più complesso e analitico. Mentre Ciclo la mente del fanciullo,  negli anni del 1° Ciclo, la mente del fanciullo del fanciullo, presa ancora dalla conoscenza globale, studia e apprende solo in maniera episodica e occasionale, mutando continuamente l'oggetto della sua attenzione. L'alunno nel 2° Ciclo, nelle sue scoperteè ancora frammentario, occasionale, ma ha già nella progressione della sua maturità. una certa capacità di'analizzare, coordinaresistemare          particolare di vita da lui che è occasionalmente vivo in lui, lo porta in gradi ad una più ampia visione che non sarebbefacileal fanciullo abbandonato in balia dell'occasionalità.

Come si svolge e imposta il Centro d'interesse.

 Il maestro d'accordo con gli alunni o dietro loro proposta accoglie i motivi vivi nel loro animo e li inserisce nei suoi piani di lavoro e in base ad essi i fanciulli si attivizzano e lavorano a comporre il quadro. E? fondamentale l'azione del maestro in relazione alla scelta e allo sviluppo di indovinati Centri d'interesse. Non tutto ciò che viene messoa fuoco dall'attenzione degli alunnipuò essere assunto a centro di interesse, a motivo di studio, altrimenti maestro e alunno sarebbero sbalestrati dalla natura anzichè dal loro intelletto e di nessuna cosa si potrebbe avere un quadro esauriente. Si parte dal dato della esperienza , ma non ci si rende schiavi di esso, non ogni dato si assume, ma solo quello che è suscettibile di uno sviluppo organico, culturale e si valorizza il più efficace ai fini educativi.La libera conversazione degli alunni rivela tutti gli spunti possibili, ma poi questi vanno esaminati e selezionati. I possibili motivi di studio sbalzano ( sorgono n.d.r.) spontanei dalla conversazione degli alunni , ma poi vengono abbracciati a scelta, l'intento comune viene realizzato mediante l'opera libera e personale  

lunedì 20 novembre 2023

2-Tema: Educazione morale, civile e fisica

Tema 3

l'educazione morale è il presupposto dell'educazione civile e si completa con l'educazione fisica.

 L'educazione civile infatti parte dai germi di quella formazione morale che il fanciullo ha acquisito in famiglia, prima ancora di accedere alla scuola.

 in famiglia si conservano i valori tradizionali che si trasmettono di generazione in generazione questi valori plasmano il carattere del bambino che porta a scuola i riflessi della vita di famiglia in tutte le sue manifestazioni preziose, che rivelano il bambino al maestro.

 valori familiari non sempre sono buoni. Talvolta la famiglia è scuola di gretto egoismo, di punti di vista particolari di superstizioni in definitiva.

 In conseguenza di ciò il maestro riceve talora elementi di difficile educabilità, soprattutto interessi come questi, nei quali istintività, rozzezza di carattere e dei comportamenti, la rilassatezza dei costumi e la indulgenza alla colpa sono penetrate in molte famiglie. In tali casi il bambino porta nella scuiola il fermento di una diseducazione che bisogna combattere ma anche quando la famiglia è un ottimo strumento di educazione ed il carattere del bambino è avviato formazione secondo i più sani principi morali dell'onestà, del rispetto persone e dei beni altrui, il maestro deve pur sempre riprendere il problema dell'educazione e svilupparlo completando l'educazione morale ricevuta in famiglia, con l'educazione civile. La famiglia che ha svolto in questi casi positivi felicemente il suo compito viene integrata sul piano della patria e della umanità, l'alunno viene condotto a riflettere sull'esistenza e sul valore di entità sublimi. come patria e umanità, lontane dalla esperienza diretta dell'alunno, ma non serto estranee all'uomo, appena si allargano gli orizzonti degli interessi della sua vita.

Ci si può arrivare partendo proprio dall'ambiente familiare e attraverso la scuola(  famiglia più grande ), non più unita da vincoli di sangue,ma da vincoli più spirituali. Nella scuola per la prima volta il fanciullo ha una guida, un capo che non è il padre e che pure fa per lui quello che farebbe un padre coscienzioso, consapevole dei suoi doveri e che vuole la sua vera formazione morale, intellettuale e fisica E' un clima nuovo quindi quello nel quale il fanciullo viene a trovarsi a scuola, organizzazione non più basata sugli affetti che cementeranno la vita familiare, ma sulla ragione che svela più nettamente che in famiglia, i concetti di bene e di male, che rivela i doveri e i diritti e mette in gioco  la prima responsabilità del fanciullo. Responsabilità dunque del fanciullo, nel fatto educativo attraverso la libera conversazione, discussione, libere scelte, libere attività.

 Ma perché questo avvenga, grande viene ad essere la responsabilità che anche da parte del maestro, che sa benissimo che l'educazione civile, non si impara per sermoni, ma con la pratica di tutti i giorni, coi motivi tratti dalla organizzazione della vita della scuola, dal lavoro, dalle difficoltà incontrate.

 I doveri familiari sono in embrione i doveri sociali ( famiglia piccola, società grande), anche perché si fondono sul riconoscimento di un autorità ( genitori ). Nel quadro civile e nel regime democratico particolare, al posto del padre vi è la legge, ma perde il carattere coercitivo, perché ciascuno è responsabile della legge, pur non personalmente, ma attraverso i suoi rappresentanti. Mostra con l'accettazione la scuola è mediatrice del passaggio tra autorità paterna a quella della legge. Le occasioni che sorgono a fornire lezione di vita sono frequentissime nella scuola, quando essa non è chiusa alla vita e non è retta a carattere autoritario. L'abilità del maestro sta proprio nel valutare le situazioni favorevoli per portare gli alunni a comprendere che la libertà si assicura con il rispetto delle leggi, liberamente accettate.

 La coscienza morale perfeziona le proprie esigenze, comprende la necessità di abbracciare la legge per il bene suo e degli altri per l'esigenza lavoro,( regolamento su un gioco,lo rispettano meglio di una legge imposta )   

 Fisico aspetto della personalità umana.

 Nell'ambito dell'educazione e del vivere civile, si mira soprattutto ad ottenere che il fanciullo prima e l'uomo dopo, abbia il massimo rispetto per l'uomo e raggiungere la meta che suo simile come uomo e come cittadino si vuole conseguire il risultato che il fanciullo e l'uomo abbia o guadagni un senso di viva tolleranza delle persone, non come le vorremmo, ma come sono ( tolleranza più elevato ) stabilendo i migliori rapporti possibili e delle idee che professano a ottenere che il fanciullo e l'uomo cooperi col suo simile sia scelta spontaneamente sia obbligata dal lavoro.

 Ed. civile: non si può impoverire di un contenuto umano con  lo staccare da essa l'educazione fisica. Ovviamente non si può staccare l'educazione civile da quella fisica, senza togliereun valore umano.imposizione del dominio di sè.

L'ed. fisica non deve consistere nella cosiddetta ginnastica, ( lezione obbligata per fini obbligati )la quale si riduce in pochi sforzi che non portano molto avanti il potenziamento del fisico e il relativo esercizio della volontà Ed Fisica anche regola di vita, modo dinamico e serenodi vivere, per il quale bisogna piuttosto astenersi da cibi e bevande nocive per la salute. Vincere la pigrizia mattutina, combattere abitudini viziose, praticare vita all'aria aperta; divertimenti ed esercizi sportivi praticati attivamente vera e valida ed. fisica e morale.

 L'ed. fisica non potrà mai essere praticata completamente nella scuola in cui solo si abbozza una possibile disposizione alla vita sportiva ( buttare germi, avviare attività ) essa fa parte di quel complesso unitario che va dalla ed. morale, a quella civile e che si realizza attraverso tutte le attività nelle quali è impegnato l'alunno nella scuola e nel tempo ( attività pilota ). L'ed. fisica è l'attuazione pratica dell'igiene fisica ed elementare.. Acquisisce attraverso le norme di comportamento di vita vissuta. Lo studio dell'igiene non serve se non si inserisce all'educazione fisica e a tutte le attività che impegnano il fisico e la mente nei suoi diretti riflessi sul fisico.

 Il valore educativo dello sport si salda comunque con le finalità proprie dell'ed. fisica e morale, quando esso riesce a diventare palestra per l'esercizio della lealtà  della legge intrinseca ad ogni gioco., del saper perdere , della modestia nella vittoria, della virtù sempre. Un elemento importantissimo nella pratica dell'ed. fisica è il lavoro se è manuale e fatta di movimenti e di sforzi che se rispettano le norme dell'igiene ( fisica e mentale) riescono molto molto utili nell'ed. globale dei fanciulli. Ovviamente tutti i movimenti devono essere saggiamente coordinati tra loro, oper riuscire validi ai fini educativi ( movimenti irrazionali disperdenti energia ) inoltre devono far parte  delle attenzioni del maestro in ordine all'ed. fisica, anche le considerazioni intorno all'impegno, allo spreco di energie che lo studio comporta e quindi alternare gli esercizi fisici al lavoro ( preventivo fisico) alle attività intellettuali vere e proprie , che sono per loro natura più impegnative e più usuranti del sistema nervoso. Da ciò deriva la necessità di un orario delle varie attività ben impostato di cui giusto alternarsi tra impegni psichici e attività motorie , di una costante attenzione alla pulizia m a anche alla temperatura dell'aula. L'ed. fisica ha anche valore estetico indubbio per il coordinamento armonico e la grazia dei vari movimenti delle varie parti del corpo e per il portamento dignitoso, ritmici e danza.

sabato 18 novembre 2023

1-TEMA: L'educazione integrale

Tema 1: l'educazione integrale


Uno studio pedagogico più approfondito su basi spiritualistiche e psicologiche, ha permesso di porre il fanciullo al centro del fatto educativo, valorizzando tutte le sue possibilità, assai meglio che in passato.

 Il fanciullo con l'aiuto di tutto ciò che lo circonda può e deve formarsi in vista del suo divenire uomo, ma deve formarsi applicando le sue facoltà, volontà, intelligenza, fantasia, sentimento, energie fisiche che sono ritenute mezzi validi allo scopo della psicologia moderna.

 La maggior parte del compito educativo viene affidata all'educando, in modo che egli non sia solo il fine, ma anche il realizzatore della formazione di se stesso, nel quadro di una educazione integrale.

 Il compito dell'educatore non è meno nobile che nelle passate forme educative: egli dovrà aiutare, intensificare, integrare, indirizzare il processo educativo di auto formazione tendente a sviluppare nel fanciullo tutte le facoltà in modo che nessuna resti inattiva o inespressa, ma addirittura si esaltino e collaborino armonicamente.

 Si pone al maestro il dovere di conoscere la natura psicologica del fanciullo in generale e l'esperienza di ciascun alunno direttamente o attraverso lo studio dell'ambiente, nel quale il bambino ha primamente  e per riservargli un trattamento differenziato.

 Si impone al maestro come dovere massimo di svilupparele sue facoltà, ricevendone un'influenza che non può essere trascurata da chiunque voglia intervenire nella sua vita, per influenzarne il corso. Si porrà al maestro il dovere di conoscere il grado di efficienza delle facoltà del fanciullo per vaqlorizzarle appieno e per adeguare ad essi i concreti piani di lavoro

 Ma anche per tenere conto dei limiti oltre i quali non è lecito andare ( per non forzare le reali possibilità ) e non è redditizio andare.

 Conoscenza diretta del fanciulloe del suo ambiente( ma altrimenti rinviare il bambino ad una commissione psicopedagogica che lascerà un referto frutto di un esame ponderato)

 Serve per conoscere meglio il suo ragazzo e per riservargli un trattamento differenziato.

 Si impone al maestro come dovere massimo di sviluppare tutte le particolari tendenze, gusti, estri che il fanciullo manifesta per determinate attività, per poi attivizzarlo ove non ha gusti particolaried uguale entusiasmo.

 Il maestro deve mettere in evidenza tutti gli aspetti della personalità del fanciullo.

questi principi enunciati sul valore della educazione integrale, vale anche per i minorati.

 L'educazione integrale in definitiva si esprime in una organica attivazione dell'individuo, Il processo di auto formazione avviene attraverso la valorizzazione delle facoltà di ordine fisico e spiritualein tal modo il fanciullo, oltre ad avere il piacere di far qualcuna in forma autonoma, acquista il gusto difare da sècome vogliono i programmi, prendendo personalmente delle iniziative, facendo progettied eseguendo secondo le proprie capacità ed estro.

 Educato al libero esercizio delle sue facoltà anche in segiuto egli potrà risolvere da solo i problemi che la vita gli porrà, non le nozioniquindi, ma l'acquisto delle capacità è la maggiore conquista che egli possa conseguire nelle scuole.

L'educazione integrale utilizza gli interessi di ogni genere  che l'ambiente o la scuola o la esperienza personale possono suscitare nel fanciullo. L'osservazione, la riflessione, l'espressione vengono stimolate e maturate nel fanciullo, promuovendo in lui lo studio più approfondito dell'ambiente e della natura partendo dai suoi interessi immediati, che sono già legati all'ambiente. Il concettodi educazione integrale va ovviamente riferito a ciasun alunno quindi comporta l'individualizzazione dell'educazione.

 L'educazione integrale di un tardivosarà quella che le sue capacità gli permettono pertanto i programmi ministeriali che già sono per definizione indicattivi e adattabiliai casi concreti, vanno ulteriormente semplificati e adeguati alle esigenze degli alunni che per ragioni svariate non possono seguire la norma.

 Con tutti gli alunnie con i minorati in particolare sono sconsigliati i bruschi interventi che invece di valorizzare le facoltà e assecondarle per trarne il massimo rendimento, scoraggiano e sgomentano.

 Ed. integrale è anche coscienza di sè e del proprio valore umano. La dignità del fanciullo come tale qualunque sia la forza e l'esercizio delle sue facoltà deve essere rispettata non solo dall'insegnante ma anche dallo stesso educando.

 Agisci in modo che l'uomo non sia mai il mezzo, ma il fine del tuo operare (Kant) mai il mezzo per realizzare i tuoi piani didattici.

 Intervenire su di lui  con garbo, facendo appello alle facoltà superiori dell'uomo: intelligenza, volontà, moralità, escludendo i mezzi di punizione che oltre ad essere inefficaci, umiliano.